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Funghi dell'Appennino Pistoiese

Le Vipere : un pericolo da non sottovalutare.

Tempo di funghi, tempo di vipere.

Il morso di vipera è un evento relativamente frequente, ( circa 200- 300 casi all'anno vengono segnalati al Centro Antiveleni di Milano - LINEA TELEFONICA DI EMERGENZA 02 66 101 029) e, come retaggio atavico molto temuto , spesso l'impatto emotivo produce nella persona effetti più dannosi del morso stesso. I decessi da morso di vipera sono rarissimi e si sono verificati solo se l'intervento medico è stato troppo tardivo. Naturalmente la pericolosità del morso della vipera dipende dalle dimensioni dell'animale - quindi dalla quantità di veleno inoculato - dalle condizioni di salute sia del serpente che dell'infortunato e dal punto del corpo in cui si è verificato il morso.

Quali sono, come sono fatti e dove vivono i viperidi del nostro Appennino.

Sull'Appennino Pistoiese è presente la vipera aspis. E' vivipara ( gli embrioni si accrescono nel corpo della femmina ed escono completamente formati ). La credenza più diffusa è quella che vuole la vipera partoriente su un 'albero, falso : al massimo la vipera si adagia su sterpi o stipe boschive di bassa altezza a cui accede solo se predisposte in pendenza. E' lenta nei movimenti, fugge al minimo rumore e attacca, se non disturbata da vicino, solo le sue prede naturali : topi, lucertole, rane. Ha una lunghezza max di c.a. 65-75 cm. ( 19-20 cm. i piccoli alla nascita ). Il colore della vipera aspis è ad ampio spettro : va dal beige al grigio, al marrone dalla testa alla coda, ma tutta la zona è interessata da strisce tarsversali nere. La coda è corta, non più di 8 cm. e si riduce in un moncone che si restringe bruscamente. Durante la crescita fisiologica può cambiare la pelle ( mute ) anche sei volte nell'arco della stagione attiva. Si può trovare in qualsiasi habitat, ma preferisce le zone con anfratti rocciosi ( per riparo e per la caccia ) non di particolare asperità ; greti di piccoli ruscelli ( dove posta le prede che vanno ad abbeverarsi ) e pietraie sono i suoi preferiti, ma la troviamo anche nelle garighe e nei muretti a secco dei boschi.


Cosa si deve e non si deve fare, se si è morsi da vipera.

Segni caratteristici del morso di vipera sono i due puntini, distanti 6-8 mm., lasciati dai denti veleniferi. Il veleno iniettato determina sintomi locali e sistemici.
Locali : dolore intenso, ecchimosi circostante, endema duro che si irradia fino alla radice dell'arto, effetto dell'infezione che varia a seconda della sede colpita ( blando se è colpito un muscolo, più grave se è interessato un vaso ).
Sistemici : Nausea, vomito, dolori addominali, ipotensione che può portare ad uno shock associato a perdita di coscienza o a diplopia ( alterazioni visive).
L'approccio razionale del soggetto morso da una vipera si fonda su misure semplici, che si possono mettere in pratica già sul luogo dell'evento come : rimanere calmi e non farsi prendere dal panico, non bere sostanze alcoliche, disinfettare la ferita e rallentare il circolo del veleno con un benda elastica non troppo stretta ( laccio mostatico ) al disopra della ferita, a monte dell'arto colpito, ( c.a. 10 cm.). Se si dispone del succhiaveleno, aspirare il sangue dai fori prodotti dai denti della vipera senza incidere la carne. Non immobilizzare l'arto ( favorisce la diffusione del veleno in circolo ), evitare il siero antivipera fuori dall'ambiente ospedaliero ( percolo di anafilassi ) e comunque il siero va tenuto in frigorifero e bastano poche ore a temperatura ambiente per deteriorarlo. Se soli, avvisare dell'accaduto e senza affaticamento eccessivo con andatura naturale avvicinarsi ai soccorsi, dopodichè è consigliata un'osservazione in ambiente ospedaliero per almeno 24 ore ai fini di escudere manifestazioni cliniche tardive.

Come prevenire il morso della vipera.

La vipera è un animale tranquillo, attacca l'uomo solo se è disturbata da vicino, infatti riesce a colpire a non più di 15-20 cm di distanza. Quindi un corretto abbigliamento ( scarponi da montagna, ghette e bastone ) ed un minimo di attenzione riducono al massimo la possibilità di essere morsi. E' da tenere presente che il veleno è estremamente importante per la digestione della vipera stessa, per cui quando la vipera morde, non sempre lo inietta e non necessariamente a dosi tossiche. Prestare attenzione quando ci si china o si raccoglie i prodotti del sottobosco ( funghi, fragole, lamponi, ecc. ) è fondamentale. La vipera va in letargo se la temperatura scende al di sotto dei 9-10°C , ma al contrario con temperature al di sopra dei 30°C "cade in estivazione" cioè si rifugia sotto le radici vecchi alberi, sotto i tronchi caduti o in cunicoli del terreno. E' quindi nel pieno del periodo estivo, avvicinandoci al sottobosco che dobbiamo riporre la nostra maggiore attenzione.

Le vipere e l'ambiente.

Il senso di repulsione, di paura per questi animali striscianti, ci fa dimenticare che il loro inquadramento nell'ecosistema è di importanza insostituibile, in quanto tengono sotto controllo l'espansione della biomassa dei roditori come i topi dei Generi Crocidura, Mus, Apodemus, Rattus ed altri, limitandone la diffusione a livelli per noi accettabili. Le vipere nell'ambito della catena alimentare rivestono il ruolo di predatori e di prede in quanto vengono magiate da diverse specie sia di mammiferi ( cinghiale, tasso, faina, ecc. ) sia di rapaci ( gheppio, poiana, falco, ecc. ). L'uomo, fuori da questa catena alimentare, è la prima causa dell'uccisione della vipera ; pochi sanno che la vipera è una specie protetta (Convenzione di Washintgton e Accordo di Berna-CH ).


Copyright Giovanni Bechi 2003